Ren Zhengfei CEO di Huawei

Huawei sta creando un sistema operativo alternativo a Android: tutte le informazioni

Un’introduzione per comprendere la situazione

In seguito all’annuncio del rilascio, da parte di Android, dell’ultima versione del suo sistema operativo, il tanto atteso Q, moltissime altre realtà note di questo settore, come ad esempio Huawei, si stanno domandando per quanto tempo ancora il dominio incontrastato del prodotto di Google potrà durare in questo modo, specialmente in virtù delle nubi che oscurano il cielo Android, negli ultimi tempi.

Infatti, la possibilità che lo stesso creatore di Android, oltre che le maggiori potenze internettiane, come l’America ed il Regno Unito, possano impedire la diffusione dei prodotti con questo marchio.

Sede della Huawei

Questa situazione ha spinto altre grandi aziende a pensare di prendere il posto di questo colosso, sia dal punto di vista della distribuzione che della programmazione e dello sviluppo software, in particolar modo per quanto concerne la realizzazione di un sistema operativo che possa sostituire quello dei prodotti Android; in tal modo, Huawei sta mettendo in piedi un vero e proprio piano B, per riuscire a colmare il vuoto che verrebbe a creare un’evenienza di questo tipo, nonostante le grandi potenze del mondo non siano favorevoli ad un ribaltamento di fronte a favore del colosso cinese.

Ma quali caratteristiche avrebbe un sistema operativo creato da Huawei?

Moltissime novità, da tutti i punti di vista!

La prospettiva di un nuovo ingresso nel mercato dei sistemi operativi da parte di Huawei è sempre più vicina a diventare realtà, mescolando le carte di uno scontro che finora aveva visto solo due protagonisti, ossia Android ed Apple.

Le potenzialità e le qualità dei prodotti del colosso cinese sono sotto gli occhi di tutti, ma l’aspetto hardware e lo sviluppo di un SO sono due cose ben diverse: infatti, le garanzie offerte delle caratteristiche degli smartphone Huawei, specialmente dal punto di vista della longevità e del rapporto qualità prezzo, sono difficilmente eguagliabili, ma allo stesso modo in cui un tecnico hardware ed un programmatore software adempiono a compiti differenti, è importante dire che strutturare un’alternativa ad un sistema con un altissimo livello di funzionalità non è affatto un’impresa facile, motivo per cui è opportuno approfondire ulteriormente la questione.

Tuttavia, molte ipotesi sono state fatte in merito a questa circostanza, specialmente considerando che i developer hanno preso tempo, in attesa di ricevere notizie più sicure dai dirigenti della Huawei, anziché diffondere informazioni estremamente delicate, in tal senso.

Si ipotizza, infatti, che l’eventuale annuncio avverrebbe in seguito al rilascio di Android Q, in seguito ad un eventuale disgelo fra il software di Google e le maggiori potenze internazionali, di modo da poter effettivamente valutare, in seguito alle presentazioni ed alle beta aperte agli sviluppatori, quanto può essere rischioso introdursi all’interno di un processo di produzione di questo tipo.

Alla base, vi sarebbe l’idea di realizzare sistemi maggiormente flessibili, disponibili dunque per ogni modello di telefono cellulare presente sul mercato, indipendentemente (o quasi) dalla marca di produzione dello smartphone; questo sviluppo girerebbe intorno a due punti cruciali, ossia il multi processing massivo, ossia la possibilità di poter tenere attive ed aperte più finestre ed applicazioni contemporaneamente, senza che il processore subisca un affaticamento computazionale eccessivo, e la leggerezza, sfruttando un sistema di memoria virtuale maggiormente ampio, nell’ottica che questo possa girare su ogni tipo di dispositivo, anche quelli non appartenenti all’ultima generazione di smartphone.

Questo evento rappresenterebbe un cambiamento a dir poco radicale, per quanto concerne il mondo dei sistemi operativi e dell’intero settore della telefonia mobile.

Tuttavia, abbandonare la strada vecchia per la nuova è un rischio che potrebbe valere la pena di correre: forse il caro vecchio EMUI si avvia alla pensione, cosa riserva il futuro per Huawei e tutti gli utenti di questo noto brand? Stay tuned!

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